Incredibile.......l'allarme arriva dai medici, l'inquinamento ambientale e lo stile di vita  scorretto sono diventati dei "killer", ebbene sì rappresentano il 75 % delle morti in Italia , ovvero ben 7 volte su 10 , ripeto 7 volte su 10!!! ( che scoperta!) E' stato evidenziato che in ben 13 citta Italiane con una popolazione di oltre 200 mila abitanti, tra il 2002 e il 2004 si sono registrti ben 8820 decessi attribuibili a valori elevati di PM10.......figuriamoci le polveri più sottili......Sembra che un contributo lo dia anche il clima "impazzito" degli ultimi anni, ovvero ben 2.222 morti  per troppa calura nel 2003 in più rispetto al 2002 con particolare interesse nel periodo tra il 15 luglio e i 15 agosto con un aumento del 40% dei decessi tra le persone oltre i 65 anni....bhè, che dire un ottimo contributo per risolvere il problema delle pensioni in Italia ! Non preoccupatevi non do ancora i numeri, sono tutti dati che i "camici bianchi" hanno fornito il 16.03.2007 in un documento , a Roma, tutto questo per sensibilizzare l'ordine dei medici italiani al problema della tutela ambientale, essendo tra i primi testimoni delle ricadute che l'inquinamento provoca sulla salute.
Come affermano ".. il "camice bianco" deve favorire e partecipare alle iniziative di prevenzione e di tutela della salute sia nei luoghi di lavoro che nella vita di tutti i giorni....." il documento verrà distribuito a organismmi politici, amministrativi, ministeri, amministrazioni comunali.......speriamo con ricevuta di ritorno, per evitare le solite orecchie da mercante !
E comunque.....la peggior causa della nostra salute resta sempre
lui....l'uomo  e la sua intelligenza dimenticata chissà dove!
Altre notizie dal mondo...Ahimè:

*14 Marzo 2007 Siamo alle solite......
Morte annunciata per 350 mila cuccioli di foca e il mondo si mobilita. Ieri giornata internazionale contro il massacro delle foche in Canada con sit-in e manifestazioni in oltre 50 città del mondo. In Italia in campo gli Animalisti Italiani che si sono riuniti all'ambasciata canadese a Roma travestiti da foche e hanno allestito una mostra di foto scioccanti. Manifestazioni si sono avute a Madrid, Parigi, Londra e in altre quarantasette città sparse un po' in tutto il mondo.
L'associazione chiede il «bando totale delle importazioni di prodotti derivati da foche, otarie e trichechi» e annuncia mozioni da parte di Verdi, Radicali e Rifondazione. «Gli Animalisti Italiani - ha detto Ilaria Ferri, Direttore Animalisti Italiani Onlus - si uniscono alla protesta internazionale contro il massacro di foche. Il governo canadese ha autorizzato anche quest'anno la strage di 350 mila cuccioli di foca.
Tra il 2003 e il 2006 il piano di gestione della caccia alle foche ha previsto l'abbattimento di 975.000 esemplari, 325.000 solo nel 2006».
Nel 2002, prosegue l'Associazione, 84.564 pelli non lavorate sono state esportate principalmente in Norvegia, Danimarca, Polonia, Estonia, Grecia, Giappone e Hong Kong, mentre nel 2003 in totale ne risultano esportate quasi 65mila. Ogni pelle non trattata nel 2003 è stata venduta sul mercato tra i 39 e i 43 dollari americani.
Attualmente il prezzo è di 74,27 euro. Dal 2 marzo del 2006 in Italia è in vigore un decreto ministeriale che vincola le importazioni di pelli di foca (groenlandica e dal cappuccio) provenienti dal Canada al regime restrittivo dell'autorizzazione ministeriale.
«Per bloccare il massacro delle foche, perpetrato in Canada, il governo italiano metta al bando tutte le importazioni dei prodotti da esse derivati». È l'impegno richiesto al governo italiano in una mozione, a prima firma della senatrice dei Verdi Loredana De Petris, ieri all'esame dell'Aula di palazzo Madama, che ricorda, inoltre, che, in oltre 50 città del mondo, «si manifesta contro questa inutile strage».

*14 Marzo 2007 Hanno scoperto l'acqua......ma non sarà troppo tardi?*
Milano - Si rischia di restarci secchi. Per 44 milioni di persone in Europa si potrebbe essere una concreta emergenza acqua nel 2070. È lo scenario prospettato a causa dei mutamenti climatici in atto, dalla seconda parte del rapporto redatto a Parigi dagli esperti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che verrà reso noto il 6 aprile a Bruxelles.
Nella seconda tranche del IV Rapporto Ipcc, emerge un'Europa divisa in due: il Nord più mite e il Sud che bolle. Per il 2100 nella migliore delle ipotesi si prevede un rialzo tra 1 e 4 gradi centigradi delle temperature, contro un aumento tra i 2,5 e i 5,5 gradi centigradi nello scenario peggiore. Nel 2070, secondo il rapporto Ipcc, la popolazione a rischio, cioé che avrà problemi a causa della carenza d'acqua, sarà tra i 16 e i 44 milioni di persone.
A rischio anche la biodiversità del Mediterraneo con una perdita
sostanziale degli ecosistemi acquatici che quindi tenderanno a scomparire, mentre le comunità alpine potrebbero perdere fino al 60% delle loro specie. I ghiacciai alpini rischiano per il 2050 una diminuzione del loro volume fra il 30% e il 70%. Entro il secolo la portata dei fiumi potrebbe diminuire del 50% in Europa centrale e dell'80% nel Sud Europa, specie nella bella stagione.

*13 Marzo 2007 Speranza......
ROMA - Dalle foreste pluviali alle zone umide, dalle vette immacolate ai paradisi caraibici. Sono questi ambienti naturali fragili e minacciati il campo d'intervento privilegiato del Wwf, organizzazione internazionale impegnata da quasi mezzo secolo nella conservazione e nella tutela del patrimonio naturalistico. Oggi grazie alle moderne tecnologie messe a disposizione da internet, è possibile farsi un'idea immediata e realistica della portata di questo lavoro. Il Wwf ha stretto infatti un accordo con Google Earth che rende possibile visitare online le oltre 150 oasi dell'organizzazione del panda sparse in tutto il mondo, dall'Asia all'Africa, dall'America Latina all'Europa.
Un accordo, spiega il segretario generale del Wwf Italia Michele Candotti, che "renderà immediato l'accesso alle aree in cui abbiamo sviluppato programmi di conservazione". "L'intera rete del Wwf internazionale - ha precisato - è visibile sulla mappa del mondo e cliccando sul logo del panda si potrà entrare nel dettaglio delle location geografiche". Soddisfatti per l'intesa raggiunta anche i responsabili del più importante motore di ricerca. Secondo John Hanke, direttore di Google Earth e del servizio mappe di Google, "Google Earth è una risorsa utilissima per la comunità ambientale". "Siamo felici - ha aggiunto - che il Wwf abbia scelto Google Earth come piattaforma per diffondere il suo lavoro di conservazione".
Girando sul web si potrà così avere l'immediata percezione della battaglia in corso nelle aree più minacciate del Pianeta, capire quale specie, foresta, fiume, porzione di mare è da salvaguardare, quali sono i programmi in corso per salvare habitat minacciati come i fiumi e i ghiacciai dell'Himalaya oppure le isole Galapagos, oppure animali a rischio d'estinzione come l'elefante della Namibia. Oltre ad ammirare le immagini, gli utenti di Google Earth potranno approfondire i singoli progetti del Wwf, leggendone una descrizione.


 
gatto
lunedì 26 marzo 2007
Scoperto nuovo virus killer: l'Inquinamento...