Nella continua ricerca del minor impatto ambientale, abbiamo deciso di diminuire la richiesta di energia della nostra abitazione, che avendo tre pareti su quattro esposte all’esterno, è decisamente dispersiva. A Settembre dell’anno scorso abbiamo affrontato la camera da letto, la più fredda della casa, esposta a nord e a ovest. Cambiato il serramento, utilizzandone uno in alluminio taglio termico con vetro camera, abbiamo ridotti le perdite (il cosiddetto ponte di calore) della finestra. Abbiamo poi deciso di isolare internamente la camera con tre centimetri di isolante coperto da muratura, per un totale di 10 cm di spessore, abbiamo inoltre spostato il calorifero dalla nicchia sotto la finestra (enorme perdita) optando per un termosifone verticale. La differenza si è subito sentita, la camera disperde decisamente meno calore, ma per le nostre povere tasche anche la spesa si è sentita, non tanto per i materiali utilizzati, quanto per la manodopera. I costi sono comunque rientrati velocemente grazie alla bolletta più leggera.
Grazie all’esperienza acquisita (aiutante del muratore a tempo pieno), e dei risultati raggiunti, abbiamo deciso di continuare l’opera di coibentazione interna. Abbiamo affrontato il salotto. Questa volta abbiamo scelto materiali isolanti naturali (sughero) implementati da polistirene solo per i punti che richiedevano lavorazioni particolari (piccole chiusure, scatole elettriche, tubazioni per i fili delle casse, ecc..), tutto ricoperto da cartongesso. Il risultato è stata una coibentazione più leggera, un minor spessore e una resa uguale o migliore. Anche qui spostamento del termosifone con adozione di uno a sviluppo verticale. La spesa però è stata decisamente più contenuta. La soddisfazione di aver fatto da soli non viene considerata. Il prossimo passo sarà la coibentazione esterna, decisamente più efficace ( l’idea è quella di almenno 12-15 cm di isolante) eliminando molti ponti di calore. Questo tipo di coibentazione ridurrebbe molto anche il riscaldamento dei muri durante il periodo estivo, problema decisamente aumentato negli ultimi tempi. Il problema, oltre ai costi (molto contenuti con l’esclusione della manodopera, ma che si sommano ai lavori già fatti) è quello delle richieste al comune che considera l’aumento di volumetria. Anche se non capisco il perchè, visto che la superficie calpestabile rimane uguale.
 
Coibentazione
martedì 20 febbraio 2007